L'emozionalizzazione è una caratteristica tipica del linguaggio e della comunicazione sui social media. L'eccessiva espressione delle emozioni si manifesta, ad esempio, attraverso l'uso frequente di emoji. Inoltre, alle emoji viene attribuita anche la funzione di compensazione, in quanto vengono utilizzate per riprodurre informazioni mimiche che non possono essere trasmesse per iscritto. Le emoji stanno al linguaggio online come i gesti stanno alla comunicazione verbale. Il termine "emoji", di origine giapponese, è stato aggiunto all'Oxford English Dictionary e viene definito come segue: "Una piccola immagine digitale o un simbolo utilizzato per esprimere un'idea, un'emozione, ecc. nella comunicazione elettronica". Le prime emoji sono state sviluppate nel 1999 da Shigetaka Kurita, un artista giapponese. Voleva creare un modo semplice per inviare informazioni attraverso l'interfaccia di una piattaforma internet giapponese. Rapidamente, l'integrazione delle emoji è stata ampiamente accettata in Giappone e presto integrata in tutto il mondo in Unicode. Unicode significa che le emoji sono state progettate in modo coerente a livello globale, in modo che ogni utente di telefonia mobile potesse scegliere tra le stesse opzioni. Le emoji non appartengono a una lingua specifica ma sono piuttosto comuni a tutte le lingue di tutte le nazioni. Inoltre, non ci sono regole sulle modalità di utilizzo delle emoji. Di solito le emoji compaiono alla fine di un modulo di testo e svolgono un ruolo fondamentale nel creare un significato emotivo. Il linguaggio delle emoji è molto personalizzato e di conseguenza i significati esatti delle emoji sono difficili da definire. La comprensione delle emoji è influenzata anche dalla comunità emoji che ci circonda a livello personale, regionale e internazionale.